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Ancona


Storia

Alcune costanti caratterizzano la storia bimillenaria della città: anzitutto il legame con il mare, poi un particolare attaccamento alla libertà e all'indipendenza, che condusse a ripetuti assedi, infine un disinteresse per l'espansione territoriale. In definitiva, Ancona fu una città che si difese spesso e con energia, non si impegnò mai in guerre di conquista, e dedicò le sue forze migliori alla navigazione e alle attività portuali. Questa unità di intenti della popolazione permise spesso di superare gli interessi di parte; perciò i conflitti sociali che in alcune epoche caratterizzarono la storia di altre città non furono mai significativi. Contrariamente a ciò che succede in altre regioni, Ancona è capoluogo di regione non perché dominò in qualche epoca il territorio circostante (la Marca di Ancona fu una realtà più geografica che politica), ma perché, oltre ad essere da sempre il centro più importante, ha nella sua storia l'esempio più evidente dello spirito di autonomia e di indipendenza tipico di tutte le città delle Marche, regione contraddistinta proprio dalla pluralità.

Architetture religiose

I più importanti edifici religiosi della città sono: Duomo di San Ciriaco, svettante sul vertice del promontorio, uno dei simboli della città Chiesa di Santa Maria della Piazza, capolavoro di arte romanica Chiesa di San Francesco alle Scale (portale di Giorgio da Sebenico del 1454, interno del XVIII secolo) con i dipinti di Lorenzo Lotto, Andrea Lilli e di Pellegrino Tibaldi Chiesa di Santa Maria di Portonovo, situata nella contrada di Portonovo, è una chiesa romanica importante per la Storia dell'Arte a causa della sua pianta singolare; è costruita in posizione suggestiva sotto Monte Conero e quasi sulla spiaggia Chiesa del Santissimo Sacramento (interno del XVIII secolo di Francesco Ciaraffoni, con statue di Gioacchino Varlè) Chiesa del Gesù (1743), di Luigi Vanvitelli la sinagoga di via Astagno il Campo degli Ebrei (XV - XIX secolo), ampio e antico cimitero israelitico panoramicamente situato nei pressi dell'orlo della falesia; Chiesa dei Santi Pellegrino e Teresa, detta degli Scalzi (XVIII secolo), a pianta centrale, con la grande cupola ricoperta di rame che domina il panorama della città. Chiesa di San Domenico (Carlo Marchionni, 1763), che conserva dipinti di Guercino e del Tiziano Inoltre sono interessanti: Chiesa di Santa Maria della Misericordia Chiesa di San Francesco d'Assisi, detta dei Cappuccini, eretta su disegno di Frà Angelo da Cassano d'Adda, con pale d'altare e decorazioni interne di Frà Paolo Mussini Santa Maria Liberatrice,la piccola chiesa cinquecentesca in Piazza Padella (Piazza Posatora), di pianta circolare, eretta per voto popolare dal Comune (come testimonia il civico stemma in pietra sopra la porta d'ingresso) in ringraziamento per la cessata epidemia di peste Chiesa di San Biagio Chiesa di San Giovanni Battista, con i dipinti di Andrea Lilli e di Federico Zuccari Chiesa della Santissima Annunziata, dall'interno ottocentesco, recentemente concessa alla locale comunità rumena ed adibita di conseguenza al rito cristiano-ortodosso (Parrocchia di San Dasio di Durostorum) Chiesa di San Gregorio Illuminatore, attualmente in restauro, dalla particolare ubicazione (è situata sopra l'anfiteatro romano) Chiesa della Sacra Famiglia Chiesa del Sacro Cuore Chiesa di Santa Maria delle Grazie Chiesa di Santa Croce Si segnala, per motivi di completezza, la presenza di resti di edifici distrutti dalla guerra o da cambi di destinazione: chiesa di Sant'Agostino dal portale gotico-rinacimentale (1460) unico resto della sua costruzione ex chiesa di San Giuseppe degli Scolopi chiesa di San Pietro resti (base dell'abside) chiesa di San Giacomo i resti della settecentesca costruzione ex chiesa di San Francesco ad Alto, attualmente con l'ex convento ridotta in sede di un ente militare.

Siti Archeologici

arco di Traiano, uno dei simboli della città, non si può considerare inserito in una area archeologica, in quanto esso è sempre stato visibile durante i secoli. anfiteatro romano (I secolo d.C.), con annessi spazi termali dai quali affiorano mosaici con epigrafe. Alcuni settori dell'anfiteatro sono ancora oggetto di scavi e dunque sono di difficile lettura per il profano. La zona dell'ingresso principale, visibile da Piazza del Senato, è invece godibile da tutti ed è comunemente detta "Arco Bonarelli" in quanto costituiva le cantine dell'omonimo palazzo. Si segnalano inoltre le seguenti altre zone: resti delle mura ellenistiche (Colle Guasco) (IV - III secolo a.C.) resti del tempio ellenistico - romano dedicato alla dea Venere (sottostante Duomo S. Ciriaco) (I secolo a.C.) resti di tombe ellenistico - romane (C.so Matteotti) (I secolo d.C.) resti del foro romano (basamenti di colonne) (P.zza del Senato- Via Ferretti) (I secolo d.C.) resti dei magazzini del porto romano (Lungomare Vanvitelli) (II secolo d.C.) resti delle mura romane (Lungomare Vanvitelli) (II secolo d.C.) resti di strade romane in basolato (Via degli Orefici, C.so Mazzini) (II secolo d.C.) resti di impianto industriale romano (porporificio) con piscina (III secolo d.C.) e necropoli paleocristiana (P.zza Pertini - parcheggio sotterraneo) peristilio di un edificio romano (Vicolo Orsini, Via Matas) (I - II secolo d.C.) resti di una domus romana affioranti sotto il palazzo della Corte d'Appello (C.so Mazzini) (I - II secolo d.C.) resti della cosiddetta casa del Capitano del porto (Lungomare Vanvitelli) (XII secolo d.C.) Si segnalano inoltre reperti archeologici di notevole pregio: monete del periodo ellenistico con marchio "ankon" (IV - III secolo a.C.) (Deposito Soprintendenza Archeologica delle Marche) lapide funeraria del periodo ellenistico (III - II secolo a.C.) (Museo della Città) frammento di capitello corinzio del tempio di Venere (I secolo a.C.) (Museo Diocesano di Ancona) testa della statua dell'Imperatore Augusto (analoga al reperto Augusto di via Labicana) (I secolo d.C.) (Deposito Soprintendenza Archeologica delle Marche) affreschi in stile pompeiano provenienti da domus romana di Via Fanti (I - II secolo d.C.) (Deposito Soprintendenza Archeologica delle Marche) mosaico con figure animali rinvenuto in Corso Garibaldi - Galleria Dorica (I - II secolo d.C.) (Deposito Soprintendenza Archeologica delle Marche) affresco raffigurante Oceano rinvenuto in Corso Garibaldi (I - II secolo d.C.) (Deposito Soprintendenza Archeologica delle Marche)

Ricorrenze

Festa del mare [modifica] La festa del mare si tiene nella prima domenica di settembre e consiste in una animatissima processione di centinaia di imbarcazioni che dal porto si recano al largo per onorare i caduti del mare con una cerimonia religiosa. A terra spettacoli, sfilate, concerti e la fiera "degli Archi", il rione marinaro della città. Conclude la giornata un attesissimo spettacolo di fuochi d'artificio, a specchio delle acque del porto. La festa del mare ha fatto da catalizzatore per altre iniziative più recenti, ma già molto seguite: intorno alla prima domenica di settembre si svolgono il festival musicale multiculturale "Adriatico Mediterraneo" (nato dalla trasformazione del festival di musica klezmer[8]) e la spettacolare regata del Conero.[9] La venuta [modifica] La festa della venuta, che si tiene le sere dell'8 e del 9 dicembre accendendo grandi falò in varie parti della città ed anche in campagna; il 10 dicembre infatti si festeggia la Madonna di Loreto, e la tradizione vuole che i fuochi di oggi ricordino quelli che nel 1200 servirono ad illuminare la strada alla Santa Casa che in volo stava giungendo nel vicino centro di Loreto. Nonostante l'ostilità delle istituzioni la festa è ancora viva e sentita, e si auspica che la scelta del 10 dicembre come Festa delle Marche aiuti a sostenere una usanza secolare. Carnevale [modifica] Il Carnevale è da secoli molto onorato in città[10]. Oggi è festeggiato con sfilate di maschere nelle vie del centro ed è stato recentemente denominato "Carnevalò". Maschera tradizionale, scelta nel 1999 con votazione popolare, è Mosciolino, ideata dal grafico Andrea Goroni. Prende nome dalla conchiglia più amata dagli anconitani: il mosciolo (mitilo). Mosciolino ha l'aria di un ragazzino scanzonato, caratterizzato da orecchie a sventola, un po' a punta come quelle di un folletto, da uno sguardo birichino e dal naso a sgnaffarì (cioè "a patatina", un po' schiacciato e all'insù). Porta maglia e calzamaglia di color giallo ocra scolorito dal sole. Sopra la maglia ha una casacca senza maniche, azzurra e due bande ondulate bianche e bordate di giallo oro. Questa casacca nei dieci anni di esistenza della maschera si è leggermente modificata: ora è decorata da alghe verdi, pezzi di rete da pesca e sul margine inferiore, da mezzi gusci di mosciolo (mitilo). Alghe si trovano anche tra i capelli. Sulla testa porta un cappuccio lungo, azzurro, con una banda simile a quella della casacca. sulla punta di questo cappuccio è attaccato un mosciolo intero opure la figura di un pesciolino. Le scarpe sono con risvolto e appuntite. La storia di questa maschera è narrata nel paragrafo "Miti e leggende". Fiera di maggio [modifica] La fiera di San Ciriaco, o Fiera di Maggio, che si tiene in città fin dal XIV secolo, si tiene dal 1 al 4 maggio in onore del Santo Patrono, vede i fedeli salire al Duomo per onorare il corpo del Martire paleocristiano, esposto nella cripta solo nel mese di maggio. Da un punto di vista più profano, centinaia di bancarelle invadono per l'occasione le strade del centro, cosa assai particolare per una città delle dimensioni di Ancona. Dagli anni 50, poi, la visita di un Luna Park accompagna sempre la settimana della fiera. A volte un certo numero di bancarelle viene localizzato in piazza del Papa, sede storica delle fiera insieme alle vie che conducono al Duomo. Il noto film di Visconti Ossessione ha una scena in cui i protagonisti si aggirano sul piazzale del Duomo tra la bancarelle della Fiera di Maggio. La fiera, che è una delle più grandi del centro Italia per numero di bancarelle è frequentatissima da parte degli abitanti di tutta la provincia e di quelle limitrofe. Festa della Madonna del mare [modifica] Nel giorno di Ferragosto, da circa un secolo (ma le origini sono più antiche), gli abitanti del castello del Poggio, oggi una delle frazioni di Ancona, festeggiano la "Madonna del mare". La festa si articola in una processione durante la quale i membri della confraternita di S. Lucia si recano dal Poggio a Portonovo; da qui la processione continua su imbarcazioni che raggiungono il largo dove si svolge il rituale delle corone gettate tra le onde in onore delle vittime del mare. La processione continua fino a raggiungere la chiesa di Santa Maria di Portonovo, dove si svolge la funzione religiosa.[11] Festival del dialetto [modifica] Ogni settembre dal 1970 si svolge nella frazione di Varano il Festival del Dialetto, che dal 1995 ospita anche compagnie teatrali di tutta la regione. In occasione della rassegna teatrale si svolge nel paese anche la mostra "Rosso Conero DOC", dedicata al noto vino prodotto da epoca immemorabile nell'area del Conero. La salita al monte [modifica] Una antica tradizione (almeno vecchia di due secoli) vuole che in primavera gruppi di giovani partano quando ancora è notte per salire al Monte d'Ancona (il Conero) a vedere l'alba sul mare, con la vista che spesso si allarga ai monti della opposta sponda dalmata. Dal dopoguerra ad oggi l'uso è cambiato, ma ancora centinaia di persone si recano al Monte in primavera o in estate, ma in macchina e non solo all'alba[12].

Frase del giorno

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